GOLDA MEIR
(1898-1978)
Golda Mabovitch (successivamente Meir) nacque il 3 maggio del 1898 a Kiev (attuale capitale dell’Ucraina), da famiglia estremamente modesta il padre era carpentiere.
Le estreme condizioni di miseria che coinvolsero la sua famiglia spinse il padre alla non indolore scelta dell’emigrazione. Milwaukee fu il nuovo approdo della famiglia Meir.
Golda svolgerà i suoi studi presso la scuola Normale per insegnanti, le sue idee, il suo avvicinamento al movimento sionista è frutto di reminiscenze puerili, dei pogrom russi (le sommosse popolari antisemite, le devastazioni al tempo degli Zar di Russia, culminate con circa seicento fra villaggi e città soverchiate dalla violenza nel 1905).
Nel 1921 Golda Meir col marito Morris Myerson si trasferì in Palestina (all’epoca sotto protettorato britannico) stabilendosi nel Kibbutz di Merhavyah ( I Kibbutz sono una forma associativa volontaria di lavoratori, fondata su regole solidaristiche, basata sulla comunione di proprietà).
I Kibbutz furono il fulcro dell’ideologia socialista in Israele, ciò contribuì anche alla formazione politica della Meir, la quale nel 1928 aderisce all’unione delle donne lavoratrici.
Nel 1934 prende parte al comitato esecutivo dell’Histadrut (unione dei lavoratori israeliani), successivamente diviene capo del dipartimento politico della stessa organizzazione, esperienza che le permetterà di farsi le ossa, per il proseguo della sua carriera.
Negli anni 40 la Meir fu tra le principali figure protagoniste della difficoltosa e combattuta disputa nei riguardi del governo britannico e del suo protettorato in Palestina.
Il 14 maggo del 1948 viene proclamato lo stato di Israele, la Meir diviene membro del primo provvisorio governo. Terminate le ostilità della prima guerra arabo-israeliana (o d’indipendenza per Israele) viene nominata ambasciatrice a Mosca.
Nel aprile 1949 torna in Israele, viene eletta per il Mapai (formazione di sinistra che negli anni seguenti assieme ad altre realtà di ispirazione socialista si fonderà nell’attuale partito laburista). Appena eletta viene nominata ministro del lavoro fino al 1956 ( governi Gurion e Sharett) in questo ruolo da inizio a processi di costruzione su vasta scala di case e strade, e da spinta per una politica aperta all’immigrazione.
Dal 1956 al 1965 la Meir ricopre la prestigiosa carica di Ministro degli Esteri (governi Gurion ed Eshkol), la sua figura assurge agli onori del mondo, la sua fama si amplia.
Nel 1965 torna all’attività di partito, quale segretario generale del Mapai.
Il 24 febbraio del 1969 il primo ministro Levi Eshkol decede, Golda Meir viene nominata quarto premier di Israele.
Quale primo ministro la Meir, incoraggiò l’emigrazione di centinaia di ebrei sovietici in terra d’Israle, fortificò il rapporto con gli USA.
Nel settembre del 1972 durante i giochi olimpici di Monaco di Baviera (allora Germania Ovest) una delegazione di 9 atleti israeliani viene presa d’ostaggio da un commando palestinese denominato settembre nero, altri 2 atleti ebraici trovano la morte durante l’irruzione del gruppo terroristico, il quale rivendica la liberazione di 234 prigionieri politici palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, il ricatto non trova sponda nel governo della Meir, la linea della fermezza viene intrapresa.
Il governo di Bonn, cerca di coordinare le delicatissime operazioni, impegnandosi col nucleo terrorista a far sì che gli stessi con gli ostaggi potessero partire alla volta de Il Cairo; all’aeroporto di partenza, venne improvvisata una improvvida operazione da parte delle teste di cuoio tedesche, i 9 ostaggi trovarono la morte durante l’ora di scontro a fuoco, così come 5 terroristi degli 8 componenti il commando ed un poliziotto.
Il governo Meir a seguito di questa tremenda vicenda, diede seguito a una mirata politica repressiva per mano della Mossad, dei nuclei afferenti settembre nero.
Durante il suo mandato si consumò il quarto conflitto arabo-israeliano, con l’attacco simultaneo di Egitto e Siria il 6 ottobre del 1973 (giorno santissimo per gli ebrei lo Yom Kippur, giorno di espiazione).
Le critiche relative all’attacco a sorpresa subito, le recriminazioni del caso, convinsero la Meir nell’aprile del 1974 a rassegnare le dimissioni sue proprie e dell’esecutivo da lei coordinato.
Nel periodo transitorio all’insediamento di Yizhack Rabin quale nuovo primo ministro, la Meir proseguirà con successo le trattative di disimpegno con Siriani ed Egiziani.
Una volta insediatosi Rabin, la Meir decise di ritirarsi a vita privata, morì l’8 dicembre del 1978.
Golda Meir è stata un politico lungimirante, che ha contributo col suo acume e decisionismo a consolidare il ruolo internazione di Israele, ed il suo diritto alla sopravvivenza.
Di Giacomo Franciosi
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